VITTIME DELLA 180
Le testimonianze che mostrano come la 180 sia inefficienza, crudeltà, sfruttamento, superstizione

Vittime della 180

Dimostrare che la legge 180 è dannosa e, spesso, omicida

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  • Questo topic ha 1 risposta, 2 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 10 anni, 1 mese fa da Anonimo.
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  • #599
    Maria
    Partecipante

    Salve sono l’educatrice di un centro d’ascolto comunale in Calabria. Con i miei colleghi stiamo seguendo il caso di una famiglia che ci pone una serie di dubbi rispetto alla nostra linea d’intervento. Mi spiego meglio.
    Questa famiglia ha un figlio di circa 25 anni con evidenti problemi di natura psichiatrica che man mano si sono fatti più seri. Il ragazzo qualche anno fa ha cominciato a manifestare una tendenza omosessuale accompagnata inizialmente da problemi psicologici di lieve entità, per i quali aveva intrapreso un percorso terapeutico con il csm che presto ha però interrotto.
    Ad oggi il ragazzo è transessuale, si prostituisce, guida in maniera pericolosa per se e per gli altri e dalla famiglie non riesce più ad essere gestito, al punto che i genitori temono che possa diventare aggressivo nei loro confronti. Proprio qualche giorno fa le forze dell’ordine, come è avvenuto diverse volte, lo hanno fermato ed hanno avvisato il 118 per un tso, che è stato evitato solo per volere del padre al quale è stato sconsigliato l’utilizzo di questo strumento da parte del csm, in quanto le cure durerebbero solo una settimana circa, il che non basterebbe per riabilitare il soggetto e forse aumenterebbe le tensioni in famiglia.
    A questo punto, al nostro servizio stavamo valutando di richiedere al giudice tutelare una amministrazione di sostegno al fine di far prevalere la volontà dei genitori di farlo ricoverare in una struttura riabilitativa, sulla sua reticenza a sottoporsi a qualsiasi percorso di cura. Tuttavia il ricorso al giudice necessiterebbe di una diagnosi psichiatrica recente che non abbiamo perché il ragazzo non frequenta il csm da diverso tempo.
    Vengo quindi alla mia domanda. In questa situazione, come ci consigliereste di muoverci, a tutela sia della famiglia che del ragazzo stesso che si pone in situazioni lesive per la sua dignità?Pensa che la diagnosi del ragazzo potremmo averla solo con un tso, o magari anche parlare con i carabinieri, questi potrebbero essere autorizzati a richiedere una perizia “forzata”?
    Grazie mille in anticipo.

    #600
    Anonimo
    Inattivo

    Salve Maria e grazie.
    Bisognerebbe liberarsi dai tabù sessuali e dall’avversione verso il TSO. Se ben fatto può giovare anche se breve.
    L’amministrazione di sostegno può essere utile, dipende dall’esperienza e dall’umanità della persona che a quella funzione viene designata.
    Quanto alla necessità d’una diagnosi, direi non sia necessaria, dovrebbe bastare un racconto documentato dei fatti.
    Intendo dire che non è necessario etichettare il soggetto come malato psichiatrico, anzi certe volte è sconsigliabile.
    Più che il diritto direi che valga il buon senso di tutte le persone coinvolte; anche del Giudice Tutelare, perché no?
    Certo, sono situazioni in cui non è facile mantenersi lucidi ed equilibrati.
    Auguri, tanti OB

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