Massimo Carlo Mauri
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20 Settembre 2012 alle 10:16 AM in risposta a: INTERRUZIONE TERAPIA FARMACOLOGICA PAZIENTE SCHIZOFRENICO, A CAUSA DI RISCHIO ISCHEMIA-ICTUS #482Massimo Carlo MauriModeratore
E’ fonfamentalmente aorretto anche se oggi si guarda ad altri neuromediatori, vedi soprattutto la serotonina ma anche il sistema glutammatergico nel suo complesso e strano a dirsi, quello dei cannabinoidi !
18 Settembre 2012 alle 3:58 PM in risposta a: INTERRUZIONE TERAPIA FARMACOLOGICA PAZIENTE SCHIZOFRENICO, A CAUSA DI RISCHIO ISCHEMIA-ICTUS #479Massimo Carlo MauriModeratoreE aggiungo una battuta che non c’entra con la psichiatria: chi l’avrebbe detto che da un antipertensivo nasceva il vaigra o soprattutto il cialis, farmaci che analizzati seriamente hanno delle proprieta’ oserei dire portentose.
18 Settembre 2012 alle 3:54 PM in risposta a: INTERRUZIONE TERAPIA FARMACOLOGICA PAZIENTE SCHIZOFRENICO, A CAUSA DI RISCHIO ISCHEMIA-ICTUS #478Massimo Carlo MauriModeratoreIn effetti e’ parzialmente vero per due motivi fondamentali: 1) le nuove molecole non sono che dei derivati dalle vecchie, cui attraverso il computer, a video, (una volta era fatto con penna e biro) vengono ad es. aggiunti, tolti, degli atomi di C di Z, di S etc o degli idrossili, certamente tenendo conto delle possibilita’ di legame chimico. 2) gli schemi di valutazione degli effetti clinici delle molecole, sia gli antidepressivi che soprattutto gli antipsicotici (molto piu’ difficile) partono da modelli animali (quindi per certi versi “assurdo”). Io semplifico molto: per gli antipsicotici la valutazione di indurre la catalessia nel ratto, ossia la possibilita’ di bloccarli fisicamente (gli antipsicotici dotati di proprieta’ anti dopaminergiche, per interderci, hanno un effetto contrario ai farmaci antiparkinsoniani) e per gli gli antidepressivi la capacita’ di resistere agli stress (mi vergogno a fare gli esempi specifici) o indurre i movimenti, la motricita’, ad esempio valutando quanto passano da un punto ad un altro di una piastra che registra i movimenti dell’animale. D’altro canto come si sa risulta molto difficile valutare sperimentalmente il comportamento nell’animale, (la depressione, la schizofrenia ?, il delirio, l’allucinazione?) ma questa rimane l’unica possibilita’. A dire il vero comunque, come dicono gli americani esiste sempre la “serendipity” o come diciamo noi piu’ volgarmante il “c” tale per cui da un antitubercolare nasce un antidepressivo, da un antistaminico un deliriolitico etc. !
11 Settembre 2012 alle 4:04 PM in risposta a: INTERRUZIONE TERAPIA FARMACOLOGICA PAZIENTE SCHIZOFRENICO, A CAUSA DI RISCHIO ISCHEMIA-ICTUS #461Massimo Carlo MauriModeratoreNo, con l’Haldol Decaoas, no, in quanto a base di aloperidolo. Ripeto rimangono rischi cardiovascolari, per altro rilevati molto recentemente, e non si sa per quali altri farmaci, che va monitorato con un’ECG una volta ogni 6 mesi circa.
11 Settembre 2012 alle 9:04 AM in risposta a: INTERRUZIONE TERAPIA FARMACOLOGICA PAZIENTE SCHIZOFRENICO, A CAUSA DI RISCHIO ISCHEMIA-ICTUS #459Massimo Carlo MauriModeratoreBisogna innanzitutto vedere l’eta’ del pz. E’ riportato un rischio di ischemia cerebrale per tutti (piu’ o meno) gli antipsicotici atipici (risperidone, olanzapina, ziprasidone etc) (hanno infatti la controindicazione indicata sul foglietto illustrativo per i pz affetti da demenza vascolare). Per l’aloperidolo, neurolettico classico, questo rischio non e’ riportato: eventualmente e’ stato riportato un rischio cardiovascolare da valutare regolarmente all’ECG (allungamento del QT, aritmie) ed anche qs e’ stato aggiunto al foglietto illustrativo del farmaco. C’e’ da dire che i maligni sostengono che quuest’ultimo problema sia sorto per ridurre il commercio di un farmaco che costa pochissimo e sciftare le vendite sugli atipici: d’altro canto la controindicazione per gli atipici (molto, molto piu’ costosi) sarebbe legata ad un tentativo di contenere l’eventuale esplosione di prescrizioni, per altro non sempre opportune, in patologie molto comuni come le anomalie comportamentali in corso di demenza.
Massimo Carlo MauriModeratoreFrancamente mi risulta difficile dare una risposta in quanto in qs caso ci si deve rivolgere ai servizi di neuropsichiatria infantile, ambito che conosco solo di riflesso come psichiatra per gli adulti.
So comunque che effettivamente e’ molto difficile trovare un centro di neuropsichiatria infantile efficiente, anche a Milano.
In piu’ rimane il fatto che il figlio e’ gia’ grandino ed i neuropsichiatri infantili spesso sono esperti riguardo le patologie della prima infanzia. Non conosco i centri a Roma; a Milano potreste rivolgervi al centro di Monza o dell’Ospedale S. Paolo gli unici due che io sappia, a Milano e provincia, che risultano attivi e sono di un certo livello, ma dovreste venire a Milano fisssando eventualmente un appuntamento telefonico. In Agosto di fatto e’ un po’ difficile, ma da Settempre potrebbe essere una soluzione.Massimo Carlo MauriModeratoreLa diagnosi e’ stata fatta da specialisti della materia quindi non so ! certamente il diasagio che vive suo fratello e’ degno di ogni comprensione d’altro canto se e’ ricoverato in un Ospedale Giudiziario, questi verranno presto chiusi ed i pazienti inviati in comunita’ piu’ aperte, in cui dovrebbero essere messe in atto anche attivita’ di vario tipo !…almeno speriamo !
Massimo Carlo MauriModeratoreMi rendo conto che la storia e’ lunga, complessa e ha causato molte sofferenze. Sgombrato il campo al fatto che un medico difende gli altri medici, in qs caso quale dei medici che lo ha avuto in cura potrebbe essere accusato di “malpractice”, l’ultimo, tutti i precedenti, “il professore”…. certo a mio umile parere alcune terapie non sono state propriamente adeguate, almeno non conoscendo il malato. Ad ogni buon conto e’ un caso veramente complesso, con delle componenti organiche franche, non facilmente gestibile, trovo veramente molto difficile trovare dei veri errori tecnici nella gestione del caso !! mi scuso se non sono stato “esauriente” !
Massimo Carlo MauriModeratoreChiaramente e’ meglio chiarire le cose anche se il pz spesso e volentieri non le capisce o le interpreta a modo suo. In ogni caso, da medico, mi ripeto spesso, ma forse e’ il caso che si tenti anche una cura, sempre nei limiti del possibile.
Massimo Carlo MauriModeratoreSalve !!.. Ci vuole comunque tempo, aspetti ancora un paio di settimane poi si fa risentire dal suo specialista.
Massimo Carlo MauriModeratoreSi, e’ vero, e’ riportato ovunque un aumento degli enzimi epatici da parte di qs farmaco (fino a tre volte l’indice di normalita’) . Si tratta comunque di una induzione della attivita’ epatica. E’ infatti controindicato nei pz in cui e’ presente una patologia epatica. Oltre tutto come ho gia’ detto e’ ad un dosaggio gia’ minimo. Vanno comunque tenuti sotto controllo con dei successivi esami (ad esempio tra un mese): se aumentano si deve cambiare terapia.
Non si deve dimenticare comunque che la maggior parte degli psicofarmaci (non tutti !!) ha un certo grado di epatotossicita’.
Al limite si puo’ passare ad un altro SSRI (parente della paroxetina) visto che hanno funzionato: non e’ detto che un farmaco della stessa famiglia dia gli stessi problemi sex, non e’ incrociato tale effetto.Massimo Carlo MauriModeratoreIl TSO vuol dire innanzitutto Trattamento Sanitario: in teoria, ma anche in realta’, non ha nulla a che vedere con l’aggressivita’, la pericolosita’ del malato anche se effettivamente molti lo interpretano in qs modo, ma e’ assolutamente scorretto.
Si, effettivamente vengono i Vigili Urbani insieme al Medico ed agli Ambulanzieri a prendere il paziente a casa e lo obbligano al ricovero: non e’ certamente una pratica “umana” in senso assoluto ma nella mia esperiemza nella maggior parte dei casi il soggetto vedendo la decisione dei “sanitari” si fanno ricoverare senza creare problemi. Certo meglio sarebbe evitarlo: e una “estrema ratio” !!Massimo Carlo MauriModeratoreSalve ! un certo adattamento al farmaco e’ necessario ! … io spero proprio che qs effetti cessino, d’altro canto ne assume una dose minima. L’irritabilita’ e’ un effetto frequentemente riportato dalle persone che assumono qs farmaco. In genere passa.
Massimo Carlo MauriModeratoreMa..in realta’ e’ stato sempre possibile obbligare alla cura da quando vige la 180: esiste infatti il TSO, Trattamento Sanitario Obbigatorio, che puo’ proporre un qualsiasi medico e viene convalidato da uno psichiatra dell’ASL: comunque e’ inutile piangere sul latte versato: se e’ il caso e’ ancora possibile, quanto meno la si induce a curarsi ed e’ possibile, anche eventualmente dopo piu’ di un ricovero, se non accettasse la terapia, che possa ritrovare un suo equilibrio, seppur parziale. Comunque se e’ una forma paranioidea e’ possibile che si attenui con l’eta’, almeno nelle manifestazioni piu’ eclatanti.
1 Marzo 2012 alle 12:24 AM in risposta a: Buongiorno, sono Mirna Ottaviani e ho visto la trasmissione Apprescindere su rai 3, stamattina. #412Massimo Carlo MauriModeratoreLo psichiatra sono io, ahime’ !. Come in tutte le branche esistono professionisti piu’ o meno capaci. Per il problema di sua figlia puo’ cominciare con il fissare una visita presso il Centro Psico Sociale della sua Zona.
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