VITTIME DELLA 180
Le testimonianze che mostrano come la 180 sia inefficienza, crudeltà, sfruttamento, superstizione

Vittime della 180

Dimostrare che la legge 180 è dannosa e, spesso, omicida

Stupidario Psichiatrico

Appuntamento

Magico evento che, nella struttura ambulatoriale pubblica, suggella il rapporto paziente-famigliare- malato.  Dopo l’appuntamento, dovrebbe arrivare la visita. La visita è però subordinata ad una serie di procedure inevitabili, tra cui particolarmente gravosa è la riunione preliminare dei sanitari che decidono in gruppo sulle strategie da porre in atto. In pratica la visita arriva un mese dopo l’appuntamento. Rare sono le deroghe alla regola e solo con forti raccomandazioni.

Emarginazione

Secondo il demopsichiatra il malato di mente è per definizione emarginato dalla società che ne ha paura e lo teme.   Non importa se ha sempre vissuto in famiglia. Il problema principale, secondo loro,  è quello di evitare l’emarginazione. Da cui gli sforzi di socializzazione.  La cura è marginale

Istituzione

Come noto, secondo Basaglia, la malattia mentale non esiste. E’ l’Istituzione che crea la malattia mentale. Le Istituzioni da abolire sono: scuola, carcere e Manicomio.   Da cui anche la voce Istituzionalizzare ed Istituzionalizzato  per indicare il “ triste” destino di un ricoverato in una struttura psichiatrica.

Libertà di scelta

Va completata con la frase (dei medici e delle strutture sanitarie).  E’ un diritto costituzionale in teoria garantito a tutti i malati. In pratica sempre rifiutato ai malati mentali: i malati di mente  sono costretti ad utilizzare le strutture del territorio (vedi) anche se  non vi è empatia tra medico e malato (cosa importante in qualsiasi rapporto medico-paziente ed ancor più nel caso di malattia mentale) o anche se nel suo territorio le strutture sono inefficienti o non ci sono.

Manicomio

E’ il triste destino che attendeva i malati di mente prima del radioso arrivo di Basaglia e dei demo psichiatri. Da cui la frase sferzante a chi critica la 180,  “ Non vorrai mica il ritorno dei manicomi?”.

In realtà i manicomi sono stati aboliti nel 1908 e  sono tornati in funzione nel 1978,  quando – con la legge 180 –  la residenza di ogni malato di mente si è trasformata in un luogo di alienazione e di abbandono e quando si è cominciato a curare il malato di mente in un ospedale generale.

Matti

La parola con cui gli psichiatri democratici definiscono i malati di mente.Rifuggono il “malati di mente” perché –per loro – la malattia mentale non esiste. Si suggerisce di rispondere con “Matto sarà Lei” per vedere se si tratta di un vero psichiatra democratico o di un razzista mascherato.

Pericolosità

Secondo il demopsichiatra il malato di mente non è pericoloso. Parlare di pericolosità indica la volontà di emarginazione (vedi) del malato.  In realtà il 60% dei fatti di sangue in Italia vedono coinvolti malati di mente.  La crisi di violenza del malato di mente è però ampiamente preannunciata da una molteplicità di segnali che mettono in allarme qualsiasi persona di buon senso.   Il demopsichiatra, che crede più all’idea che alla realtà, rifiuta spesso di considerare  i segni di crisi che provengono dal malato o le grida di allarme dei familiari.

Psichiatria di comunità

Ilare invenzione degli psichiatri basagliani, di cui vanno molto fieri: sostengono che il mettere insieme i malati, l’abituarli a fare delle spaghettate insieme e dei pic-nic sull’erba, abbia un eccezionale impatto terapeutico.    In altro settore non risulta che Veronesi abbia tratto forti giovamenti dal mettere insieme  i malati di cancro e convincerli a balli e carole sull’erba del prato.    Una banale osservazione è che, se i maschietti malati venissero messi a letto con la Belen e le ragazze con Raul Bova, l’impatto benefico  potrebbe rivelarsi molto maggiore.    E’ incredibile come dei medici possano confondere la terapia con il miglioramento della qualità di vita. Cosa lodevole e sempre da effettuarsi, ma da non confondere con la cura.

Psicofarmaco

Molecola ad effetto sintomatico sulle malattie mentali. Combatte cioè i sintomi ma non le cause della malattia. Come del resto – purtroppo – accade per quasi tutte le malattie endogene dell’organismo(diabete, cancro, sclerosi ecc.).   Ha gravi effetti collaterali ed andrebbe quindi somministrata con somma prudenza e studiandone bene gli effetti  a lungo termine. Sul 30% degli psicotici inoltre ha efficacia scarsa o nulla. Tale  percentuale non è così bassa come si può credere: la chemioterapia  ha effetto nel 50% dei casi di cancro. Il che significa che metà dei malati oncologici hanno solo gli effetti negativi della chemioterapia senza averne alcuno positivo.  Nel caso dei malati mentali, come si vede, la situazione è migliore. Peraltro è chiaro che gli psicofarmaci vanno trattati con la cautela che si deve a bombe a possibile  alto potenziale distruttivo. A causa della 180 (ricoveri brevi in ambiente inadatto, somministrazioni furtive in famiglia ecc, ecc…) vengono  dati  invece  a dosi massicce, senza accurati e prolungati  esami preliminari del paziente  ed utilizzandone spesso più l’effetto sedativo che quello curativo.

Psicologo

Entità di utilità reale ma limitata. E’ bene partire sempre dal presupposto che la malattia mentale è una malattia come le altre e chiedersi” Lo psicologo mi guarirebbe dalla polmonite (o dal diabete, o dall’artrite ecc., ecc…) ?” . E tenere però  presente che l’uomo non vive di solo pane e che anche una sincera parola di conforto può aiutare a lenire l’angoscia di una malattia grave (ma non a guarirla)

Psicanalista

Entità di utilità prevalente per sé stesso (cioè per lo psicanalista), naturalmente parlando di malattia mentale. Esistono illustri esempi di schizofrenici di cospicue sostanze che hanno ceduto tutti i loro averi a psicanalisti indubbiamente bravissimi (nel senso specificato sopra). Gli schizofrenici di sostanza non cospicua vengono in genere lasciati in pace.

Privacy

Viene invocata e rigorosamente applicata nei confronti dei genitori (o mariti, mogli, conviventi ecc) che chiedono informazioni sullo stato di salute dei congiunti.  Diventa inesistente quando si tratta di dire al malato chi ne ha chiesto il ricovero e magari di dirigere l’acrimonia del malato verso i familiari  anziché verso la struttura. .

Riabilitazione

Era  la parola usata dai basagliani   per indicare il trattamento a cui sottoporre il malato mentale che era stato ospedalizzato.  Si supponeva che la permanenza in Ospedale avesse portato ad un deterioramento delle sue facoltà mentali e che quindi fosse necessaria una “riabilitazione”.  Oggi la parola viene usata per indicare le cure a cui è sottoposto un malato di mente.    La parola non è però indicativa di alcuna reale riabilitazione.    Infatti  nei casi odierni non c’è niente da riabilitare: si tratta semmai di conservare le capacità che la malattia tende a distruggere.   I demo psichiatri la continuano ad usare, forse per nascondere  alle famiglie la gravità  della situazione.    E’ importante che i familiari non prendano la parola alla lettera.

Socializzazione

Parola magica che indica uno dei maggiori sforzi della psichiatria democratica. In realtà spesso la socializzazione non è così bella per il malato. Gli psicotici con deliri di persecuzione, soffrono nell’ essere messi a contatto con estranei. I malati gravi, come tutti i malati, vorrebbero soprattutto stare tranquilli e mal sopportano l’inevitabile trauma delle  relazioni umane, se non nell’ambiente a loro da lungo familiare. I vecchi psicotici preferiscono stare in una bella villa al verde, come tutti gli anziani, anziché in appartamenti nel centro di una grande città.     Poco importa.     La socializzazione va perseguita a tutti i costi, specie se i costi sono tutti affibbiati al malato.

Stigma

Secondo la psichiatria basagliana la società mette un marchio –uno stigma – ai malati mentali.  Non è vero. Quello che si può riscontrare è  la paura che la malattia mentale provoca quando si manifesta una  totale perdita di razionalità nel malato. Ma questa paura vi è per ogni malattia grave.  E forse, tutto sommato, data la pericolosità delle crisi psicotiche, nel caso del malato mentale è più giustificabile

Territorio

Altra magica parola cardine di psichiatria democratica e dei basagliani.   I malati devono essere tenuti nel loro territorio e nel loro ambiente. Come tutte le teorie va perseguita con quel buon senso, che spesso manca. Ad esempio:

Vincolato al territorio, il malato non è più libero di scegliere i medici e la struttura che più gli piace.

Quasi sempre  per le psicosi e le schizofrenie giovanili è invece  terapeutico  o addirittura indispensabile un allontanamento dall’ambiente familiare o amicale e quindi dal  proprio territorio

A volte, nei deliri di persecuzione, il rimanere dove si manifesta il delirio è doloroso per il malato.