VITTIME DELLA 180
Le testimonianze che mostrano come la 180 sia inefficienza, crudeltà, sfruttamento, superstizione

Vittime della 180

Dimostrare che la legge 180 è dannosa e, spesso, omicida

E’ giusto il comportamento dello psichiatra?

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  • Questo topic ha 5 risposte, 4 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 5 anni fa da giacomo.
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  • #1216
    marco
    Partecipante

    E’ successo che avevo inviato una lettera via mail alla psichiatra in cui chiedevo un’analisi,in cui chiedevo un’aiuto.
    All’incontro mi ha dedicato un’ora e mezzo senza farmi parlare ma le cose che mi ha detto mi hanno fatto piangere e innervosire moltissimo…
    Mi ha provocato e non mi ha fatto replicare.
    Mi è venuto tantissimo il nervoso perchè non mi ha fatto rispondere.
    Allora ho scritto più di 100 pagine di protesta via mail tra cui alcuni insulti.
    E mi ha prescritto prima lo xeplion, poi zyprexa 5 mg e Risperdal 2 mg.
    E mi ha detto che devo prendere l’antipsicotico Risperdal 2 mg per 5 anni.
    Sono io che ho chiesto con insistenza Risperdal 2 mg al posto dello zyprexa.
    E’ giusto che solo per aver scritto delle mail debba prendere uno psicofarmaco per tutto questo tempo?
    Se adesso dopo un’anno di assunzione sto bene perchè devo prendere il farmaco per 5 anni?
    Non basterebbero due anni?
    Lui ha detto che le linee guida dicono che dopo un episodio psicotico occorre prendere l’antipsicotico per 5 anni.
    Ma secondo lei scrivere tante mail e fissarsi su quanto detto dalla psichiatra giustifica la prescrizione di un’antipsicotico per 5 anni?
    Quello che ho scritto è tutto vero, non ho fatto nient’altro di male.

    grazie mille per aver letto tutto gentile dottore

    #1255
    giacomo
    Partecipante

    Io sono malato psichiatrico dal 1996. ho 44 anni. Fino al 2012/2013 sono stato in condizioni davvero pietose, poi dal 2013 al 2018 avrò assunto, di mia iniziativa, comprandole online e nel deep web, un centinaio di farmaci e sostanze, con migliaia di euro di esborso, e adesso sto veramente alla grande, senza nessun danno o dipendenza. Arrivo a dire che, a seconda di come vuoi o vorresti essere, ci sono molecole che, parzialmente o completamente, esaudiscono, diciamo così, questa tue legittime aspirazioni che, ci tengo a precisare, non conducono a comportamenti antisociali, non essendo io mai uscito, in vita mia, dai limiti della legalità. Impossibile farsi prescrivere queste sostanze da medici di base o psichiatri. Una buona metà di queste non le hanno mai neanche sentite nominare e però funzionano. Faccio un esempio. In America, proprio in questi giorni, la FDA sta approvando la commercializzazione di uno spray nasale antidepressivo alla esketamina… io sono anni che uso questa sostanza!! Prendo anche due antidepressivi complementari, che possono essere assunti in associazione e senza rischi che sono l’agomelatina e la vortioxetina. Alcuni psichiatri neanche sanno che sono in farmacia e anche se glielo dicessi non li prescriverebbero neanche sotto tortura, ma per orgoglio, permalosità e cioè per il motivo sbagliato, perchè:”…non sei tu che devi dire a me quello che devo o non devo prescrivere!”. A dicembre è uscito il primo antipsicotico di terza generazione, cioè la cariprazina. Anche se un paziente fosse certificato psicotico e i tipici e gli atipici non avessero funzionato, non la prescriverebbero perchè:”…decido io l’antipsicotico che va bene per te!”. In sintesi “comando io!” anche se questo comporta il negare l’evidenza. Io sono arrivato ad un nonnulla dal mettergli le mani addosso e non ci sarei andato leggero ed è per questo che mi facevo accompagnare alle visite da mia madre o mio padre, perchè in caso avessi perso il controllo, loro si sarebbero frapposti tra me il medico, evitando che la situazione potesse degenerare ulteriormente. Capisco quindi perfettamente la sua situazione. Esistono le linee guida, è vero, ma, come mi ha confermato anche Massimo Mauri, nessun psichiatra le segue. La faccenda dei 5 anni è la solita sciocchezza (per non usare altri termini più coloriti…). Ne ho sentite a centinaia di stupidaggini così e spesso coi miei genitori ci siamo fatti delle grasse risate, perchè erano talmente assurde, inverosimili e fuori dal mondo, che anche mio padre con la quinta elementare, è scoppiato a ridere motu proprio. Come ho sentito dire in tv ad un famoso virologo:”…non esistono le medicine alternative, ma solo quelle che funzionano e quelle che non funzionano…”. Anche l’urino terapia è accettabile se si rivela di giovamento al paziente. Il beneficio o l’efficacia delle terapie, molto semplicemente, è l’unico obbiettivo che deve avere il clinico. Punto. Anche se sono un profano spero di esserle stato d’aiuto, dato che, a quel che sembra, non ha ottenuto risposta, da chi avrebbe dovuto fornirgliela. Le auguro tanta fortuna.

    #1256

    Salve ! E’ una vecchia storia !….La “guerra” infinita, “l’odio” profondo espresso, malcelato o del tutto nascosto del pz con una malattia psichiatrica e lo psichiatra, “il persecutore”. E forse anche il contrario, inconsciamente !… diciamo, l’intolleranza dello psichiatra verso il pz e la sua famiglia … alla fine finisce per “odiare” entrambi !! E’ infatti in molti casi anche la famiglia del malato stesso che prova gli stessi sentimenti negativi verso lo psichiatra.
    E’ forse l’unico caso in medicina: in genere uno cerca il medico, si reca dal medico che possa fare una diagnosi e curarlo. Ama il suo medico se lo guarisce, lo odia se non riesce o addirittura sbaglia le terapie arrecandogli dei danni ulteriori.
    Nel caso dello psichiatra e’ tutto il contrario ….per le patologie “piu’ gravi”, naturalmente. Il pz non riconosce la propria patologia, viene costretto a prendere delle medicine che ritiene assurde e tossiche. La famiglia in parte ne e’ complice involontaria. In molti casi non vuole assolutamente che si faccia una diagnosi ..e’ una diagnosi che non si tollera … suo figlio e’ uno “schizofrenico”, suo figlio ha “un ritardo mentale”. Non se lo si vuol sentir dire !! E le terapie poi !… lo fanno diventare enorme, dipendente, lo “rincoglioniscono” (scusate il termine). E poi non riesce alla fine a combinare niente !…mio figlio sta sempre piu’ male ! E se in casi rarissimi una persona sta meglio ? … non sono certo le medicine che le ha dato lei dottore !
    E lo psichiatra come si difende ? molto spesso arrabbiandosi !! assumendo un atteggiamento altezzoso !!
    Che ci vogliamo fare !!??

    #1257
    ldalbuono
    Amministratore del forum

    Scusate se mi intrometto nella Vostra conversazione, che mi sembra importante e indicativa di una situazione. E’ vero: lo psichiatra è l’unico medico che spesso non viene stimato dal suo paziente e di cui altrettanto spesso non vengono accettate le prescrizioni. Ma questo è colpa sicuramente della malattia , ma è anche (anche) colpa dei medici. Mi ricordo come era la situazione nel 1970, prima della 180. Mio fratello, giovane schizofrenico, quando aveva delle gravi crisi veniva ricoverato al Pini, l’Ospedale Psichiatrico di Milano. Rimaneva dentro per ca. un mese e ne ritornava fuori apparentemente guarito. Infatti ricominciava a lavorare: faceva il tecnico di laboratorio in un liceo. Poi non prendeva lo psicofarmaco (allora vi era solo il serenase) e quindi cominciava a risentire le voci e dopo una decina di mesi, bisognava di nuovo ricoverarlo. Però per parecchi mesi faceva una vita assolutamente normale. E il suo rapporto con l’Ospedale Psichiatrico era buono: stimava ed apprezzava i medici ed era “amico” degli infermieri. Anzi diceva che era un’oasi di pace e di serenità(parole sue) anche se si annoiava a morte perché non vi era niente da fare. Insomma in quel mese lo curavano, nonostante la scarsità di mezzi che allora la psichiatria aveva, con una efficienza che adesso non vi è assolutamente più. Adesso questi poveri ragazzi vengono frettolosamente visti una volta al mese da uno psichiatra che gli prescrive una barcata di farmaci, senza poi poterne minimamente controllare gli effetti. Che fa la visita scrivendo in continuazione il suo rapporto, senza neanche guardare in faccia il malato e che magari, da bravo basagliano, lo informa che non è malato ma che la colpa è della mamma.
    E’ da 40 anni che in Italia vige una legge basata su ideologie quasi magiche, che non hanno niente a che fare con la scienza e che portano ad una prassi terapeutica a dir poco inefficiente, almeno per quei malati che avrebbero veramente bisogno di cure efficaci.
    E di questa situazione la colpa è anche dei medici, che non fanno niente per cambiare questa legge e anzi la appoggiano. Basta vedere l’atteggiamento della SIP (Sociatà Italiana d i Psichiatria) : vergognoso e aberrante. Ma comprensibile: la 180 li deresponsabilizza e gli rende la vita molto comoda. Adesso vi è in Senato una proposta di legge che vuole far fare il TSO in luoghi adatti e per periodi abbastanza lunghi da poter centrare una cura efficace e con un minimo di effetti collaterali, eliminando quello schifo degli SPDC. Sarà interessante vedere come si comporta la SIP.

    #1258
    giacomo
    Partecipante

    come dice anche il DSM 5° bisogna stipulare un’alleanza terapeutica e lo si fa “spendendosi”, facendo sentire il paziente considerato e non solo “lavoro”, nonostante le spigolosità, che già dall’inizio bisogna mettere in preventivo, bisogna sopportare, “mandare giù”, con infinita resilienza, cercando punti di incontro, soppesando bene le parole, concedendo, diplomaticamente, amaramente, qualcosa. E’ necessario razionalizzare ogni parola. Galimberti ha detto a proposito della psicoanalisi “…nessuno vuole faticare per stare bene…”. Invece è questo che bisogna fare. Jung parlava ai pazienti per ore, per interi pomeriggi. Forse bisogna ricominciare a farlo e se non si fa perchè il materiale umano è scadente… si va a fare un altro mestiere. I giovani psichiatri di 30 anni non sono ancora uomini… sono solo ragazzi. Non sono all’altezza. sono totalmente inadeguati. Una Ferrari in mano ad un neopatentato. Quando vedo le specializzande coi pantaloni a vita bassa o quelle che fanno le cubiste nel weekend… provo una grande tenerezza.

    #1259
    giacomo
    Partecipante

    Credo che sarebbe opportuno avvertire l’utenza della sanità pubblica che lo stato italiano “non può offrire un servizio di igiene mentale CONGRUO con la complessità della patologia psichiatrica”[ [il mio ultimo psichiatra mi ha detto “…vai da De Maio…” ricordo era il 30 giugno del 2015 e, proprio quella mattina, mio padre era venuto a svegliarmi alle 6.00 per dirmi “…in banca non abbiamo più una lira…” in parte spesi per comprare i farmaci, che hanno funzionato e che avrebbe potuto prescrivere lui, rifiutandosi, in modo arrogante e autoritario, perchè “…lo psichiatra sono io! le medicine le prescrivo io!…” al che io replicavo “…avete avuto 17 anni di tempo per questo…” e loro si difendevano scaricando tutto sul paziente… che ha la compliance approssimativa o che, non avendo fiducia, che però nessuno ha voluto, saputo conquistarsi, parte già col piede sbagliato “…sei tu che non assumi l’antipsicotico…” “…li ho provati tutti, tipici e atipici e fanno stare molto male, perchè sono tranquillanti maggiori e sono utili, ma non sempre, solo a chi è in agitazione psicomotoria e/o deve frenare i “positivi” (che io non ho mai avuto e io, di mio, non ho mai sofferto di particolari stati di irrequietezza) “…la terapia è quella e tu devi assumerla, che faccia bene o male non importa…”. Leggendo tra le righe par che dicano “…io ho solo questo e me lo devi far funzionare… se no fuori dalle balle…”. Addirittura uno mi ha detto “…perchè vai dagli psichiatri se poi non fai funzionare i farmaci??”]]oltretutto con una legge 180 solo parzialmente applicata e che non piaceva neanche a colui che l’ha ispirata. In altri settori della sanità pubblica ci sono delle eccellenze. In psichiatria no. Mi dispiace ma su questo mi sento di essere categorico. Basterebbe porsi la domanda “perchè esiste il Telefono Viola contro gli abusi della psichiatria e non una linea di ascolto per eventuali malefatte degli otorinilaringoiatri??”.

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